In profumeria possiamo contare diverse migliaia di materie prime a nostra disposizione, ciascuna, che sia un’assoluta, un olio essenziale, una concreta, una resina o una molecola isolata, viene estratta secondo uno o più specifici metodi.
Perciò possiamo avere un’assoluta di vaniglia, piuttosto che un olio essenziale di arancia amara. Per la maggior parte delle materie prime esiste un metodo ottimale di produzione ed estrazione tramandato da anni; molte piante sono comunque tolleranti in termini di coltivazione e semplici da estrarre, permettendo così di produrre le materie prime da esse derivate con una certa elasticità nella coltivazione e nel metodo di estrazione.
Esistono tuttavia delle eccezioni.
Infatti, nell’infinita gamma di materie prime presenti nella palette potenziale di un profumiere ce ne sono alcune che possono essere ricavate in un solo e unico modo. Queste estrazioni sono frutto della caparbietà e della maestria di produttori che non si sono arresi di fronte alle difficoltà e hanno trovato una via, seppur tortuosa e complessa, per poter liberare l’odore della natura dal suo effimero veicolo e renderlo qualcosa di se non eterno, molto durevole, a disposizione di maestri profumieri che in tutto il mondo fanno del loro meglio per rendere onore allo sforzo e all’ingegno di chi è stato capace di imbottigliare la natura.
Raccontiamo 3 fra le materie prime e gli estratti che più di tutti richiedono competenza, cura e amore per poter raggiungere lo scaffale di una profumeria.
1- Olio essenziale di agarwood
L’oud è un materiale legnoso di origine antichissima che è entrato a far parte della palette dei profumieri occidentali da relativamente poco tempo. Tutto inizia con l’albero di aquilaria, originario del sud est asiatico. L’albero di aquilaria è di per sé privo di qualsiasi odore interessante e il suo valore è molto basso; per poter diventare il punto di origine dell’oud questo albero ha bisogno di essere infettato con una muffa. L’infezione si fa strada molto lentamente all’interno dell’albero che sembra apparentemente sano dall’esterno, ma internamente inizia a secernere una resina per combattere l’infestazione. Il risultato è un un tronco formato da due diversi materiali: il legno sano, privo di valore, e l’oud, quella parte dell’albero in cui ha avuto luogo lo scontro fra l’infezione fungina e la resina protettiva dell’albero.
A questo punto è necessario un estenuante lavoro di separazione del legno sano e dell’oud, molto simile alla scultura. Questa operazione può essere eseguita solamente a mano, da operai specializzati e capaci di non sprecare neanche un grammo di questa preziosissima muffa. Tale processo richiede un ingente impiego di tempo, energie e manodopera, prima che sia finalmente possibile distillare la giusta frazione dell’albero affinché l’inebriante fragranza dell’agarwood sia racchiusa in una boccetta. Per i lunghi tempi di coltivazione, di lavorazione e per la manodopera necessaria l’oud è ad oggi una delle materie prime più pregiate e costose che possano passare fra le mani di un profumiere.
Annusando il nostro Argo potrete facilmente individuare la sfaccettatura ricca e cremosa di questo materiale che nella fusione con l’ananas dona a questa fragranza la sua caratteristica texture sontuosa e ammaliante.
2- Assoluta di gelsomino sambac
Siamo in India, il sole inizia a fare capolino oltre l’orizzonte e ci troviamo davanti una distesa di arbusti dal colore verde brillante. Fra le foglie si nascondono piccole gemme di un candido colore bianco. Le sapienti mani di raccoglitrici altamente specializzate scorrono delicate fra le fronde per poter raccogliere solo i boccioli che sono in procinto di sbocciare ma che non si sono ancora aperti. È infatti essenziale adoperare solamente i gelsomini che ancora non sono sbocciati affinché mantengano la loro fragranza intatta fino al momento dell’estrazione. Le donne addette alla raccolta riconoscono, grazie ai loro anni di esperienza, i fiori nelle condizioni perfette e li raccolgono con estrema delicatezza per poi deporli all’interno dei loro magnifici sari, dove saranno al sicuro prima di essere riuniti al resto della raccolta. A questo punto i boccioli vengono venduti ai produttori che si occupano di estrarre l’assoluta; il trasporto è molto rapido e appena giunti al luogo di estrazione i boccioli vengono disposti su ampi pavimenti e mossi continuamente con appositi strumenti e con le mani affinché non si deteriorino in attesa che inizino a sbocciare per essere trasformati in una pasta molto densa chiamata concreta dalla quale poi, tramite alcol, verrà estratta l’assoluta. La manodopera, la competenza e l’attenzione che separano un lotto di gelsomini che darà vita a un’assoluta di infinito pregio da una montagna di fiori acerbi o marcescenti inutilizzabili rendono l’assoluta di gelsomino sambac uno dei materiali più affascinanti della profumeria, dietro a quelle gocce profumate c’è un’orchestra di competenze che si integrano con i ritmi della natura e solo quando ogni cosa è fatta a regola d’arte si ottiene la materia prima desiderata.
Abbiamo scelto questa materia prima per comporre la triade di fiori nel cuore di Luna; insieme alla gardenia e alla rosa contribuisce alla sensazione di un bouquet dinamico e sensuale.
3- Olibano o frankincenso
Da millenni l’uomo è sempre stato affascinato dall’inebriante profumo dell’incenso, tanto che fin dall’antichità sono state stabilite rotte commerciali al fine di portare questa splendida gemma dal Corno d’Africa fino alle città più ricche del mondo, dove l’incenso rappresentava sia un amato simbolo di benessere economico che una risorsa fondamentale per i rituali religiosi. Dai tempi degli antichi romani a oggi non è cambiato quasi nulla nel metodo di estrazione di questa resina. Gli alberi di Boswellia sono piante estremamente resistenti che prosperano a dispetto di climi torridi e terreni impervi, crescono su delle rocce e sembrano sfidare la gravità. È lungo questi pendii accidentati che operatori specializzati si recano con una cadenza di circa due settimane, superando le barriere della natura, per forzare l’albero a produrre la resina profumata che solidificando diventa incenso. I tagli vanno praticati con estrema precisione per non danneggiare eccessivamente
l’albero e prolungarne la vita. Quando la sua corteccia viene incisa l’albero di Boswellia mette in campo le difese di cui è stato dotato da madre natura e secerne un liquido dalla stupefacenti proprietà antisettiche e pesticide che lo protegge dandogli il tempo di guarire. Il frutto di questa pratica sono delle piccole rocce che vengono classificate in base alla loro dimensione e secondo il grado di impurità presente. L’incenso di più alta qualità è destinato ad essere trasformato in olio essenziale, una materia prima molto costosa la cui produzione rappresenta un’importante risorsa economica per le popolazioni che se ne occupano. Mentre per molte materie prime l’errata procedura di ciò che precede l’estrazione può causare un prodotto di scarsa qualità o inutilizzabile, per quanto riguarda l’incenso il rischio è molto più serio: se questa resina non viene fatta nel rispetto dei tempi fisiologici per la guarigione dell’albero, se i tagli vengono effettuati con leggerezza da lavoratori non preparati, l’albero è destinato a morire, e la sua intera specie ad estinguersi. Per questa ragione ad oggi si presta molta attenzione a preservare questi alberi, difficilissimi da ripopolare, proteggendo così non solo il mercato basato su di essi, ma soprattutto la preziosissima biodiversità del nostro pianeta.
Potete apprezzare un eccellente incenso proveniente da fonti ecosostenibili nel nostro Mon Coeur, in cui il suo odore trascendente si sposa con rosa, sentori di conifere e muschio bianco.